Convento Muri di Gries
Il Convento Muri di Gries non ha una sola, ma molte storie. Fortificazione costruita dai Conti di Tirolo nel XII secolo, fu trasformato poi in castello, che l'ultima discendente della dinastia, la contessa Margherita Maulatsch, volle mantenere nel proprio patrimonio personale, dopo aver ceduto la contea agli Asburgo. Passato ai Duchi d'Austria, nel 1406 esso fu ceduto ai frati agostiniani, il cui convento con la Chiesa di Santa Maria in Augia (in der Au), risalente al 1165, era stato distrutto da un'alluvione.
Fu saccheggiato dai contadini insorti nel 1525 e devastato durante le guerre napoleoniche. Soppresso nel 1806 dal governo bavarese sotto Napoleone, risorse nel 1845 quando l'Imperatore d'Austria lo donò ai padri Benedettini scacciati dal convento di Muri, in Svizzera.
Il nucleo più antico è rappresentato dal castello costruito nel 1200 dai conti Morit - Greifenstein il cui mastio è adibito a torre campanaria della chiesa. In esso si trova una delle campane più pesanti dell'Alto Adige (5.026 kg).
Il cortile interno tradisce tuttora le sue origini civili, soprattutto nel possente mastio trasformato in campanile. La vecchia chiesetta e l'attigua cappella, ospitano oggi la prestigiosa Cantina Muri-Gries, con vini assai pregiati, fra cui capeggiano il Lagrein ed il Terlaner Weissburgunder.
La chiesa abbaziale di Sant'Agostino è in stile barocco e fu costruita fra il 1769 ed il 1771. La scenografica facciata monumentale classicheggiante è opera di Antonio Giuseppe Sartori, architetto trentino. All'interno è riccamente ornata da affreschi (volta della navata e cupola) e da sette pale d'altare tutte eseguite dal noto pittore tirolese Martin Knoller.
Il bellissimo chiostro conserva le esili colonne romaniche recuperate dalle rovine del convento di Augia. Nel 1788 fu costruita la chiesa abbaziale in splendido stile barocco. Nel XVIII secolo Gries era un borgo agricolo, staccato dalla città di Bolzano. Per questo motivo non fu distrutto durante la guerra per cui oggi rappresenta l'unico completo esempio di tardo barocco monumentale nella conca bolzanina. All'interno conserva il suo arredo originale: dagli affreschi alle pale d'altare, al pulpito, all'organo, alle statue ed alle cancellate.
Altare e pulpito sono opera dell'architetto bresciano Andrea Filippini. Sulle volte del coro, della navata e sulla cantoria dell'organo, affreschi di Martin Knoller, eseguiti tra il 1771 ed il 1773 con scene legate a Sant'Agostino, patrono dell'Ordine. Allo stesso artista si devono anche tutte le pale dei sei altari laterali (con Storie di Cristo), compiute tra il 1795 ed il 1801 e la pala dell'altare maggiore con l'Estasi di Sant'Agostino (1776).
Vasti i possedimenti del convento inseriti nel Comune di Gries, soppresso nel 1925, sui quali sorge oggi gran parte della Bolzano moderna. Il convento è retto dall'abate Benno Malfèr, che custodisce la regola di San Benedetto: la comunità conta 33 confratelli, 14 dei quali a Bolzano, altri nel luogo d'origine svizzero di Muri o nelle parrocchie. La vita scorre tranquilla e silenziosa con ferrea cadenza oraria che inizia alle 6.30 con le preghiere del mattino e si conclude alla sera con il vespro ed alle 20.20 con l'orazione serale. Poi il silenzio.