Giorno della memoria
27 gennaio: Giorno della memoria
La Repubblica Italiana riconosce come "Giorno della Memoria" il 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz per ricordare la Shoah.
Il Parlamento Italiano ha istituito con un apposita Legge del 20 luglio 2000 il "Giorno della Memoria", in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico, dei deportati e prigionieri militari e politici italiani morti nei campi di concentramento nazisti.
Programma Cerimonie del 27 gennaio 2018
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Ore 10.30: Deposizione di corone al Muro del Lager, in via Resia 80 in memoria dei deportati del Lager e dei Sinti vittime dell'Olocausto. Con breve lettura a cura del Centro Giovanile "Villa delle Rose"
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Ore 11.15: Deposizione di una corona al Monumento di Manlio Longon presso il Cimitero Maggiore di Oltrisarco
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Ore 11.45: Deposizione di una corona al Monumento alla deportazione di via Pacinotti con brevi letture e musiche a cura di Remember Festival, Centro Giovanile "Villa delle Rose" e "Bluspace"
Muro di cinta dell'ex Lager di Bolzano
Nell'odierna via Resia 80 aveva sede il Polizeiliches Durchgangslager / Campo di concentramento, attivo dall'estate 1944 fino alla fine della seconda guerra mondiale, uno dei quattro campi di concentramento e transito organizzati dai nazisti sul territorio italiano. Il muro di cinta dell'ex Lager di Bolzano è l'unico manufatto ancora esistente a testimonianza di una delle pagine più drammatiche della nostra storia.
Il Lager nazista di Bolzano o Pol. Durchgangslager Bozen si trovava nell'odierna via Resia (civico 80), al margine del quartiere operaio delle Semirurali. Fu in funzione dall'estate 1944 agli inizi di maggio del 1945. Vi confluirono civili arrestati per ragioni soprattutto politiche; numerosi anche gli ostaggi familiari e i deportati per motivi razziali (ebrei e nomadi). Non si conosce il numero esatto dei deportati nel Lager di Bolzano; fonti cartacee indicano la cifra di 11.000 immatricolazioni. Tuttavia, dalle testimonianze sappiamo che non tutti i deportati qui venivano immatricolati, e quindi forse il numero complessivo dei deportati sarebbe superiore.
Consapevole che la memoria dei fatti si possa trasmettere ai cittadini di domani solo rispettando oggi i luoghi che sono stati teatro della storia, il Comune ha mosso i primi importanti passi per il restauro del muro fin dal 1996.
Su richiesta della Città di Bolzano sostenuta dalla Comunità Ebraica di Merano, dall'ANPI di Bolzano, dall'Associazione Nazionale Ex Deportati, nel 2003 la Giunta Provinciale ha imposto il vincolo di tutela storica sul muro dell'ex Lager. Da quel momento hanno avuto inizio sia l'opera di manutenzione che di valorizzazione del sito. In particolare, le opere di risanamento del muro sono state avviate nel 2004 dal Comune (lato esterno sud del muro) e nel febbraio 2005 (lato esterno nord).
È però il 2008 l'anno in cui è avvenuto il definitivo risanamento del muro, quando cioè il Comune ha approvato il progetto per il risanamento dell'intero manufatto.
Un'opera in memoria della deportazione è stata collocata in via Claudia Agusta nei pressi della galleria del Virgolo. Si tratta della "Memoria del lavoro coatto di deportati nel lager nazista di Bolzano" dell'artista Christine Tschager (2005). Nella galleria del Virgolo fu trasferita da Ferrara nell'autunno del 1944 la IMI, fabbrica di cuscinetti a sfera per impiego bellico. Centinaia di deportati nel lager di via Resia vi lavorarono dagli ultimi mesi del '44 alla primavera del '45. La Galleria del Virgolo era uno dei molti luoghi di lavoro coatto di donne e uomini del Lager di Bolzano.
Cimitero Comunale, settore ebraico. Il Monumento
Inaugurato nel 2004 dalla Comunità Ebraica di Merano, fu realizzato grazie alla raccolta di fondi "Ein Stein für" del quotidiano Dolomiten. Esso è opera dell'artista romana Ariela Böhm e consiste di due prismi a sezione triangolare collocati l'uno sopra l'altro; uno dei 9 volti sul prisma superiore ricorda la piccola Olimpia Carpi, a cui la Città di Bolzano ha dedicato un parco giochi per bambini. Accanto, una stele riporta i nomi dei 96 cittadini di religione ebraica residenti in Trentino Alto Adige, deportati e uccisi dai nazisti. Tra le tombe del cimitero ebraico, cinque di semplice fattura ricordano uomini e donne ebrei uccisi nel Lager di Bolzano.
Cimitero Comunale, settore cattolico, riquadro M . La tomba di Manlio Longon e di altri
Manlio Longon (Padova 20/12/1911 - Bolzano 31/12/1944), direttore amministrativo della Società Anonima Italiana per il Magnesio e Leghe di Magnesio di Bolzano, era a capo del Comitato di Liberazione Nazionale (CLN) della città, il comitato clandestino che aveva lo scopo di organizzare la lotta di liberazione dal nazismo in Alto Adige. Longon fu arrestato sul posto di lavoro il 15 dicembre 1944 e, dopo due settimane di detenzione e interrogatori, fu ucciso dalla Gestapo nell'odierno Palazzo Alti Comandi di piazza IV Novembre. È medaglia d'oro al valor militare alla memoria. La sepoltura di Manlio Longon è affiancata da due lapidi. La lapide di destra riporta i sette nomi di De Gasperi Tullio, Ferrari Erminio, Adolfo Beretta, Gerolamo Meneghini, Decio Fratini, Romeo Trevisan, Walter Masetti:lavoravano in varie fabbriche della Zona Industriale di Bolzano. Nel dicembre 1944 furono arrestati per attività antinazista, rinchiusi nel Lager di Via Resia, inviati nel Lager di Mauthausen e di qui nel sottocampo di Gusen 2, da cui nessuno fece ritorno. La lapide di sinistra elenca invece 24 nomi di uomini, in gran parte deceduti nel corso degli scontri armati del 3 maggio 1945 a Bolzano.
Via Pacinotti Il Binario dei Transporte
Una fondamentale funzione del Lager di Bolzano è stata quella di trasferire nei Lager nazisti d'Oltralpe migliaia di civili italiani. Dalle testimonianze raccolte apprendiamo che dal binario di Via Pacinotti partirono molti dei 13 trasporti per i Lager nazisti d'Oltralpe, carichi di uomini e donne deportati nel Lager di Bolzano. Il primo trasporto partì il 5 agosto 1944, l'ultimo il 22 marzo 1945. I Lager di destinazione dei 13 trasporti furono: Mauthausen (5 trasporti), Flossenbürg (3), Dachau (2), Ravensbruck (2), complesso di Auschwitz (1).
I luoghi della memoria
Il progetto "I luoghi della memoria" si prefigge lo scopo di studiare e far conoscere anche gli aspetti meno consueti di Bolzano, ma facenti parte, a pieno diritto, della storia e della memoria collettive.
Vi sono sei percorsi cittadini che permettono la visita alla città seguendo itinerari tematici e cronologici: Percorso dell'acqua, Percorso tra architettura e fascismo, Percorso 1943-1945, Medioevo, Settecento e Industrializzazione.
Una cartina indica l'itinerario da compiere nella città, a piedi o in bicicletta, con la descrizione dei luoghi tematici significativi che si possono raggiungere secondo un percorso strutturato; una breve introduzione illustra l'argomento trattato mentre gli approfondimenti dei luoghi di maggior interesse sono possibili attraverso singole schede accompagnate da fotografie contemporanee o storiche.
L'aspetto che qualifica i percorsi de "I luoghi della memoria" rispetto alle normali guide turistiche, è soprattutto l'attenzione verso la microstoria e la possibilità di percorrere le strade della nostra quotidianità con sguardo curioso e sempre attirato da suggestioni diverse.
I percorsi de "I luoghi della memoria" sono distribuiti gratuitamente all'infopoint dell'Archivio storico, via Portici 30, nelle biblioteche civiche a all'Azienda di Soggiorno.